Posta nella parte settentrionale dell’abitato di Grumello, paese situato tra Pizzighettone e Cremona, Villa Affaitati è un significativo esempio di residenza castellata cinquecentesca.
Nel XIV secolo i Visconti eressero a Grumello Cremonese un castello, utilizzato pure, analogamente a quello di Pandino, come luogo di villeggiatura. Nel 1404 fu conquistato da Cabrino Fondulo, indi ripreso dal generale visconteo Facino Cane. Poi se ne hanno notizie sicure solo nel 1525, quando Francesco II Sforza ne investì Giovan Battista Affaitati. Estintasi la famiglia nel 1660, il feudo passò ai Belgioioso. La Villa venne eretta nella seconda metà del Cinquecento da Gian Carlo Affaitati, sui resti dell’antico castello visconteo, secondo quanto ricorda una lapide murata in luogo, nel 1597. Non sono disponibili documenti sull’origine dei proprietari e sulle generalità costruttive; per la verità l’unico documento visibile è una lapide murata nel passaggio che conduce al cortile principale (Fig. 1), in cui si legge infatti dell’ultimazione dei restauri ed ampliamenti eseguiti nel 1597 su un edificio castellano.

A suggerire una preesistenza fortificata nel luogo concorrono sia la posizione del nucleo abitato, sull’orlo di un terrazzamento dell’Adda, sia la conformazione del contorno sud occidentale del complesso, delimitato da una scarpata e da una roggia, e infine la presenza, sull’angolo di mezzogiorno, di una torre isolata, posta in corrispondenza dell’unico ingresso che dal paese introduce al cortile esterno della villa e che svolgeva chiaramente funzioni di torre di guardia. Questa torre è contraddistinta da un arco di ingresso ogivale, sormontato dagli alloggiamenti per i bolzoni di uno scomparso ponte levatoio e fiancheggiato da una pusterla, al di sopra della quale si trova la caratteristica impronta della forcella per sostegno e manovra della corrispondente ponticella levatoia (fig.2).
Un significativo richiamo a forme castellane viene fornito anche dalle due torrette, forse innalzate sulla base di analoghe preesistenze, che concludono verso occidente le due ali della villa delimitanti il secondo cortile (fig. 3).

L’elegante complesso, il cui progetto viene attribuito dalla critica agli architetti cremonesi Francesco Dattaro e al figlio Giuseppe, attivi a Cremona nel XVI per gli stessi Affaitati, è disposto intorno a tre cortili. Il primo cortile presenta un bel giardino all’italiana, separato dalla campagna circostante da un’iconostasi con arco trionfale al centro. Dal giardino si accede al cortile interno, superbo esempio di architettura manieristica, porticato su due lati. Le arcate a serliana poggiano su colonne tuscaniche binate. Verso il fossato possiamo ammirare un elegante portale sormontato da timpano, compreso entro due torrette, tutto questo si può ben apprezzare dalla raffigurazione del vecchio castello in una stampa del XVIII secolo incisa da Marc’Antonio Del Re sotto la proprietà dei conti Barbiano di Belgioioso (Fig. 4).

Dei tre cortili, quello d’ingresso è oggi mancante dei corpi di fabbrica che lo delinearono, il giardino si è ridotto ed è scomparsa la torre principale.

Nella Galleria di immagini sottostante si posso apprezzare le immagini citate nel testo e le vecchie cartoline degli anni 50 della Villa.

 



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